15 giugno 2022, ore 19:00
CAREOF, Milano
Partecipano:
Maria Rosa Sossai, Paola Gaggiotti, Donata Lazzarini, Chiara Pergola
mercoledì 10 novembre 2021, ore 18:00
Gallleriapiù, Bologna
Partecipano:
Maria Rosa Sossai, Lorenzo Balbi, Chiara Pergola

Qual’è l’evento artistico più importate degli ultimi 10 anni?
Che libro d’arte consiglieresti al tuo vicino di casa?
Per spostarti tra Kassel e Munster che mezzo di trasporto scegli?
Queste ed altre domande nel test con cui ho contribuito al secondo numero di fuoriregistro, sul tema del bene comune. Se vi siete persi tra arte e dintorni e volete conoscere la vostra posizione cimentatevi con le domande cliccando qui!
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In occasione dell’uscita del secondo numero di fuoriregistro: quaderno di pedagogia e arte contemporanea, sto partecipando a degli incontri in cui si parla di bene comune.
Questo tema è diventato terreno di un ampio dibattito trasversale alle istituzioni ma anche alle associazioni culturali e all’operato delle singole persone.
“Sicuramente il bene comune non è uno stato definitivo ma il risultato di un movimento, una volontà in itinere che cessa quando si smette di praticarla”, scrivono le studentesse e gli studenti delle accademie di Brera e NABA a conclusione del loro contributo pubblicato all’interno del quaderno. Per la redazione di fuoriregistro, bene comune implica, prima di tutto, la volontà di “abitare il linguaggio dell’altro/a” e riflettere sulle interazioni con altre comunità nel tempo della pandemia che ha dettato le sue condizioni di vita.
Bene comune è, in termini più ampi, il campo dove sperimentare e fare incontrare diverse forme di
pensiero, di energie creative, dialogando con le istituzioni, soprattutto quando queste ultime sembrano non rispondere alla collettività. Bene comune è, infine, l’intenzione che anima o dovrebbe animare il lavoro culturale: sperimentare forme di soggettività e sviluppare pratiche di pensiero pedagogico e creativo attraverso la differenza di genere, la lotta contro i rapporti di potere e il linguaggio patriarcale.
Il tema è stato suggerito alla redazione di fuoriregistro dalle discussioni scaturite dal progetto partecipativo La Stanza delle Meraviglie, svolto con la comunità di Castelbuono e curato da Maria Rosa Sossai nel 2020, che occupa la parte centrale della rivista.
Hanno partecipato a questo numero: Pietro Gaglianò, Mauro Folci, Simona Bertacco, John Cascone, Claire Fontaine, Silvia Maglioni & Graeme Thomson, Chiara Pergola, studentesse e studenti delle Accademie di Brera e NABA, insieme alle insegnanti Donata Lazzarini e Sara Ricciardi.
Hanno collaborato all’inserto La Stanza delle Meraviglie, Laura Barreca, Maria Rosa Sossai, Giuseppina Pisciotta Tosini, Angelo Cucco.
Il secondo numero di fuoriregistro è accompagnato dal progetto Perla Gina, a firma del gruppo di artiste e lavoratrici dell’arte, Gina X. Per sostenere fuoriregistro, le Gine hanno realizzato 20 collane, pezzi unici, smontando alcune delle proprie collane per costruirne di nuove, formate ognuna da qualche perlina delle altre. Con un appassionante lavoro di divisioni, dediche, spedizioni, assemblaggi, le collane Perla Gina raccontano il desiderio di unirsi nel rispetto delle differenze.
Hanno partecipato al progetto di creazione delle collane: Anusc Castiglioni, Annalisa Cattani, Paola Gaggiotti, Stefania Galegati, Chiara Francesca Longo, Valeria Manzi, Concetta Modica, Francesca Pasini, Chiara Pergola, Ginevra Quadrio Curzio, Susanna Ravelli, Giulia Restifo, Gabi Scardi, Daniela Simoncini, Uliana Zanetti. Le collane sono indossate e fotografate sulle pagine di fuoriregistro da Andro-Gino Marco Passaro.
fuoriregistro è un progetto curatoriale e artistico corale i cui protagonisti sono coloro che vivono nelle istituzioni, scuole, accademie, ospedali, carceri, ma troppo spesso non hanno voce né rappresentanza. La pubblicazione, bilingue italiano/inglese, indaga il rapporto che intercorre tra educazione e arte contemporanea. Partner del progetto sono lo Studio Boîte – realtà attiva da un decennio nella ricerca, produzione e promozione dell’editoria d’arte contemporanea e d’artista – e Federica Cimatti, editor per l’arte contemporanea.